Per chi vuole orientare la propria vita verso orizzonti diversi, Internet è una giungla dove c’è di tutto. Guide e blogs, conferenze e podcast. Bisogna scavare per trovare qualcosa di veramente stimolante. Le riviste, tuttavia, sono poche. Il formato rivista, il periodico, viene messo da parte a favore, come sempre, di formati più brevi e immediati, di pillole facili e di rapido assorbimento.
Non ricordo esattamente come sono arrivata a Simplify Magazine… o meglio, come lei è arrivata a me. Certamente è stata, come spesso accade, pura serendipità. Ho trovato quello che stavo cercando… senza sapere che lo stavo cercando! Venivo dal minimalismo, tendenza incipiente quando nel 2017 sono stata costretta a trasformare il mio minuscolo appartamento per due persone in una casa abitabile e accogliente per tre… Ed entrare nella porta del minimalismo materiale mi ha aperto un intero mondo di nuove prospettive di vita.
Simplify Magazine, che adesso compie sei anni, è una rivista digitale trimestrale, scaricabile in formato PDF. I numeri della rivista (che pubblica solo in inglese) sono monografie composte da articoli di esperti sull’argomento in questione, che spiegano la loro esperienza con un tono semplice e accessibile, da un punto di vista narrativo e autobiografico, e sempre stimolante e motivazionale.
Il suo fondatore e editore, Joshua Becker, è l’autore di numerosi best-seller sul minimalismo e sulla vita intenzionale, nonché del rinomato sito web Becoming Minimalist, e del film documentario Minimalism: A Documentary About the Important Things. Inoltre, è un’eccellente vetrina per professionisti di diversi settori che contribuiscono con la loro particolare visione a nuovi modi di vedere e pensare il mondo.
Ogni numero è dedicato a un tema, che gli autori affrontano, in generale, nell’ambito della corrente del vivere semplice. Il “più del meno”, l’importanza delle cose che non sono cose, la determinazione a condurre una vita più incentrata sull’essere e non sull’avere, sono la spina dorsale del sistema di valori di cui Becker si fa paladino. Self-Care, Joy, Declutter Your Life, Stress and Overwhelm, Intentional Linving, sono alcuni dei titoli che popolano l’archivio della rivista. Auto-aiuto? Si potrebbe chiamare così, se fosse possibile spogliare questa parola di tutte le connotazioni psicologiche e commerciali che possono suscitare pregiudizi, per mantenere il suo significato letterale: aiutare se stessi a vivere una vita più piena e intenzionale.
Credo che il successo della formula stia proprio nella sua brevità e continuità. I testi della rivista sono relativamente brevi (6-7 pagine), per cui una lettura continuata negli anni funziona come un contagocce per assorbire una certa prospettiva incline al cambiamento. Il vantaggio di essere una rivista trimestrale è che l’investimento di tempo non è molto impegnativo, uno si può leggere un articolo alla settimana, se vuole (o l’intero numero in un fine settimana!). È un formato eccellente per gettare semi nelle menti inquiete, in esplorazione e in germinazione. Un pagamento unico di 20 dollari dà accesso a tutti i numeri per tutta la vita. Un prezzo simbolico, a mio avviso, e un investimento irrisorio per la salute mentale e l’introspezione.
Riflessione e ispirazione per abbracciare il cambiamento, o almeno per diventare consapevoli che il cambiamento è possibile, persino auspicabile, e per accettare che, comunque, è inevitabile.
Carmen Cremades