Carlo Cipolla, nella sua opera omnia contro il pericolo costante e devastante degli idioti, divideva l’umanità in quattro classi: intelligenti, sprovveduti, banditi e stupidi. Basta mettere su due assi cartesiani il bene che si fa agli altri e il bene che si fa a se stessi per sapere, alla fine di una vita, quale delle quattro classi abbiamo rappresentato. Oggi l’informazione è l’arma di distruzione di massa piú potente, e le quattro classi evidentemente ne fanno un uso molto ma molto differente. La Rete è il grande reservoir di informazione, il sistema nervoso di Gaia. In questo contesto l’errore più goffo e pericoloso è scambiare informazione per conoscenza, senza sapere che tra le due ci sta un filtro che non si scarica con un clic, ma che si sviluppa lentamente e con un grande impegno. Nell’epoca dell’informazione totale possiamo tornare a un grafico con due assi per vedere dove si collocano le risorse e il loro utilizzo. Possiamo mettere su un asse la quantità di informazione, e sull’altra la sua utilità. Sono calcoli teorici e soprattutto soggettivi, ma alcuni schemi sono abbastanza ovvi. Molte reti sociali per esempio non c’è dubbio che finiscono in un preoccupante terzo quadrante: molta informazione, poca utilità. Il privato viene violato e svenduto in cambio di nulla. La solitudine cronica del genere umano si sfoga mettendo a nudo e in saldo le proprie vite e le proprie intimità in cambio della sensazione di essere meno soli. Il tutto in un contesto culturalmente sempre più logorato, dove le nuove generazioni non riescono a elaborare o ad analizzare concetti che vadano oltre una manciata di caratteri, con una struttura logica che si limita a mezzo verbo e un quarto di complemento oggetto. Interessante che il terzo quadrante nel grafico di Cipolla rappresenti i banditi, quelli che fanno bene a se stessi facendo male agli altri. Che ci sia una correlazione tra i due grafici? Quanto più banditi, quanto più accaparrano informazione in cambio di niente. Il tutto anche grazie allo sforzo concertato della loro parte antitetica: gli sprovveduti.
Sociale ma non troppo
15 venerdì Feb 2013
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